L'Intelligenza Artificiale (IA) sta rivoluzionando il modo in cui le organizzazioni non profit interagiscono con i donatori e gestiscono le loro campagne di raccolta fondi. In un contesto in cui i donatori si aspettano esperienze personalizzate, simili a quelle offerte dai grandi e-commerce, l'adozione di strumenti basati sull'IA non è più un'opzione, ma una necessità. Secondo il Giving USA 2024 Annual Report, il 58% delle organizzazioni non profit americane ha già implementato l'IA all'interno dei propri processi, con la raccolta fondi e il marketing come principali aree di applicazione.
Tra le diverse tecnologie emergenti, l'IA predittiva si distingue come un vero "game changer", capace di ottimizzare le strategie di raccolta sia online che offline.
L'IA predittiva: cos'è e perché è importante
L'IA predittiva analizza grandi volumi di dati per identificare schemi e tendenze nel comportamento dei donatori. Grazie a questa analisi, è possibile:
- Suggerire importi di donazione ottimali in tempo reale.
- Determinare il momento migliore per proporre un upgrade della donazione.
- Personalizzare per intero esperienza del donatore.
Questa tecnologia consente alle organizzazioni di migliorare i tassi di conversione delle donazioni, aumentare la fidelizzazione dei donatori, ottimizzando così i ricavi regolari.
Applicazioni dell'IA predittiva nella raccolta fondi
1. Personalizzazione delle Donazioni
L’IA può suggerire importi di donazione personalizzati basandosi su dati comportamentali e storici. Ad esempio:
- Un utente che visita il sito tramite smartphone potrebbe ricevere suggerimenti diversi rispetto a chi naviga da desktop.
- L’algoritmo può adattarsi al momento della giornata o alla posizione geografica del donatore.
Il risultato: un’esperienza più fluida e intuitiva che aumenta la probabilità di donazione.
2. Conversione dei donatori una tantum in donatori regolari
L’IA può identificare il momento giusto per proporre una donazione regolare, ad esempio durante il checkout o attraverso follow-up mirati. Questo applicativo può potenzialmente incrementare il numero di donazioni regolari - per maggiori info consigliamo questo fantastico articolo di CSS Fundraising.
3. Copertura dei costi di transazione
Un'altra funzionalità utile è la capacità dell’IA di suggerire ai donatori di coprire i costi delle transazioni al momento opportuno (sì è davvero possibile!). Questa integrazione può aumentare il margine netto delle organizzazioni senza compromettere l’esperienza del donatore.
4. Ottimizzazione delle campagne offline
Anche nelle campagne offline, l’IA predittiva può essere utilizzata per segmentare i database dei donatori, identificando quelli con maggiore probabilità di rispondere positivamente a una campagna specifica, come eventi verticali, raccolte in piazza o in strada.
Vantaggi dell'IA predittiva nella raccolta fondi
Insomma le possibilità di applicazione da IA nel fundraising sono moltissime, così come moltissimi sono i vantaggi che si possono ottenere:
- Efficienza: automatizza processi complessi come l’analisi dei dati, liberando risorse per attività strategiche.
- Personalizzazione: adatta le campagne alle esigenze individuali dei donatori.
- Maggiore ROI: incrementa i tassi di conversione e la dimensione media delle donazioni.
- Flessibilità: permette alle organizzazioni di testare diverse strategie senza rischiare grandi investimenti iniziali.
Sfide etiche e gestione della privacy
L'uso dell'Intelligenza Artificiale (IA) predittiva nella raccolta fondi, quindi, offre opportunità significative per ottimizzare le strategie e migliorare l'efficienza operativa, ma solleva anche importanti questioni etiche e di privacy. Questi aspetti devono essere affrontati con attenzione per garantire che l'implementazione dell'IA sia conforme alle normative e rispettosa dei diritti dei donatori.
1. Privacy dei dati
La gestione dei dati personali è una delle sfide principali nell'uso dell'IA predittiva. Le normative come il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) in Europa e il CCPA (California Consumer Privacy Act) negli Stati Uniti impongono restrizioni severe su come i dati possono essere raccolti, elaborati e utilizzati.
Principi chiave per la conformità:
- Utilizzo di dati non direttamente identificabili (non-PII): per ridurre il rischio di violazioni della privacy, molte piattaforme, come Fundraise Up, si basano su metadati anonimi invece che su informazioni personali come nomi o email. Questo approccio garantisce che i modelli predittivi possano operare senza compromettere la privacy individuale.
- Privacy by Design: le organizzazioni devono integrare salvaguardie per la protezione dei dati fin dall'inizio dello sviluppo dei sistemi IA. Tecniche come il differential privacy o il federated learning possono essere utilizzate per analizzare i dati mantenendo l'anonimato.
- Trasparenza: il GDPR richiede che le organizzazioni forniscano informazioni chiare su come i dati vengono trattati e utilizzati, inclusa la logica dietro le decisioni automatizzate. Tuttavia, la complessità dei modelli IA può rendere difficile soddisfare questi requisiti di trasparenza.
Rischi da mitigare:
- Profilazione automatizzata: articolo 22 del GDPR consente agli individui di opporsi a decisioni automatizzate che li influenzano significativamente, come l'idoneità per benefici pubblici o richieste di credito. Le organizzazioni devono prevedere meccanismi di intervento umano per garantire un controllo adeguato.
2. Uso etico dell'IA
L'IA deve essere progettata per rispettare i valori etici delle organizzazioni non profit e dei loro donatori, evitando pratiche invasive o manipolative.
Principi guida:
- Rispetto per il donatore: l’IA dovrebbe suggerire importi di donazione basati su comportamenti passati senza sfruttare vulnerabilità emotive o pressioni indebite. Ad esempio, algoritmi che propongono richieste troppo alte potrebbero alienare i donatori.
- Responsabilità umana: è essenziale che il controllo finale rimanga nelle mani del team umano dell'organizzazione, evitando una dipendenza totale dalle decisioni automatizzate.
- Trasparenza: i donatori devono essere informati su come i loro dati vengono utilizzati e avere la possibilità di optare fuori da processi automatizzati. Questo rafforza la fiducia nel processo di raccolta fondi.
Rischi etici:
- Eccessiva automazione: l'automazione potrebbe portare a pratiche di sovra-sollecitazione o contatti intrusivi, minando la fiducia pubblica nelle organizzazioni non-profit.
- Manipolazione emotiva: l’uso di IA per influenzare le decisioni dei donatori deve essere attentamente monitorato per evitare pressioni indebite o sfruttamento delle emozioni.
Ci sarebbe, poi, la questione dei bias cognitivi, ma per il momento la lasciamo in sospeso per poi approfondirla nel prossimi articoli.
Affrontare le sfide etiche e gestionali legate alla privacy è essenziale per garantire che l’IA predittiva sia implementata in modo responsabile nella raccolta fondi. Le organizzazioni devono adottare un approccio proattivo basato su trasparenza, responsabilità e rispetto per i diritti dei donatori. Solo così sarà possibile sfruttare appieno il potenziale dell’IA senza compromettere la fiducia pubblica o i valori fondamentali del Terzo Settore.
Quali sono le best practises per avvicinarsi all'intelligenza artificiale
Una tecnologia così potente richiede una sola cosa a chiunque voglia approcciarsi a essa in maniera sistematica: la fiducia, ossia avvicinarsi a essa nella convinzione che possa migliorare, piuttosto che sostituire, il processo decisionale umano nel processo di raccolta fondi.
Perché le organizzazioni non profit dovrebbero fidarsi dell'IA
Nonostante i vantaggi offerti dall'IA, alcune organizzazioni sono ancora titubanti. Si teme l'accuratezza del dato, la complessità dell'implementazione o il fatto che affidandosi all'IA si possa perdere il legame personale con i donatori. Si tratta di preoccupazioni comprensibili, ma che spesso non colgono nel segno.
L'intelligenza artificiale e le sue possibili applicazioni devono essere progettate con l'obiettivo di lavorare insieme ai sistemi di raccolta già esistenti e insieme al team, andando a migliorare la capacità di entrare in contatto con i donatori - attraverso la risoluzione delle attività tecnico-amministrative - liberando tempo per ciò che conta di più: il rapporto umano ed emotivo.
Crederci, testare e scalare
Le funzionalità basate sull'intelligenza artificiale all'interno dei nostri prodotti (tra cui Tap to Donate) sono integrate e pronte per l'uso, in modo che sia possibile iniziare a trarne vantaggio fin da subito. Dall'ottimizzazione degli importi delle donazioni alla copertura adattiva dei costi e ai suggerimenti per le donazioni ricorrenti, queste funzioni sono progettate per aumentare i risultati con il minimo sforzo.
Difficile a crederci effettivamente, ma fare un test non costa nulla (in fondo all'articolo c'è un form di contatto). 😉
Conclusione
L’adozione dell’IA nella raccolta fondi rappresenta un’opportunità unica per le organizzazioni non profit di migliorare la propria efficienza operativa e creare connessioni più profonde con i donatori. Tuttavia, questa tecnologia richiede un approccio responsabile che bilanci innovazione, strategia ed etica.
Per massimizzare i benefici:
- Investite in strumenti IA che rispettino la privacy e siano conformi alle normative.
- Formate il vostro team per integrare l’IA come supporto strategico, non come sostituto.
- Monitorate costantemente i risultati per garantire trasparenza ed equità.
Con un uso consapevole, l’IA predittiva può trasformare la raccolta fondi in un processo più efficace, sostenibile ed eticamente allineato ai valori della propria causa. Sfruttando l'analisi predittiva e offrendo esperienze personalizzate, è possibile soddisfare le aspettative dei donatori di oggi, ma soprattutto quelli di domani, ponendo le basi per la raccolta fondi del futuro - più immediata, trasparente ed efficace.