I consumatori si aspettano che i brand siano protagonisti del cambiamento e della risoluzione dei problemi che affliggono l’ambiente e la società odierna. Le aziende, a loro volta, sono chiamate a rispondere, mettendo in gioco la propria reputazione e vestendo il ruolo di Brand Activist, trasformando i valori del bene comune e della sostenibilità in azioni concrete.
“Il Brand Activism è la chiara volontà dell’azienda di assumersi responsabilità in ambito sociale e di partecipare al raggiungimento del bene comune.” - P. Kotler, C. Sarkar
L’azienda si dimostra quindi come portatrice di valori legati al benessere della comunità e dimostra l’impegno nel perseguirlo concretamente.Entra in gioco una nuova visione del brand, che non si presenta più come un sistema chiuso ma entra in conversazione con una serie di attori diversi quali organizzazioni non-profit, attivisti, istituzioni politiche etc.
I business devono prendere consapevolezza del ruolo attivo e partecipativo che svolgono all’interno della società, superando gli interessi legati alla mera generazione del profitto e prendendo posizione nei confronti di tematiche legate alla generazione di impatto sociale.
L’attivismo di brand si presenta come una naturale evoluzione della Corporate Social Responsibility (CSR).Componente distintiva del Brand Activism è, però, la scelta oculata dei valori e delle cause da sostenere. Infatti, c’è chi propone l’espressione corporate diplomacy come alternativa, per mettere in risalto la necessità delle aziende di individuare una scala di priorità tra le cause sostenute, valutando i valori che più si allineano con quelli del brand.
La considerazione della brand identity e il rispetto della storia e dei valori aziendali risultano fondamentali per dimostrare concretamente il proprio impegno in ambito sociale.
Tante volte le aziende investono in pratiche di greenwashing e si presentano, in maniera fittizia, come sostenitrici di cause e portatrici di valori, con il solo scopo di migliorare la propria brand reputation.La cifra caratteristica del Brand Activism è invece la concretezza, il passaggio dal purpose all’azione e la contribuzione effettiva alla risoluzione di problematiche che minano il benessere collettivo.
Uno dei modi per fare attivismo è collaborare con enti del Terzo Settore attraverso il Cause Related Marketing (CRM).
Il CRM è uno strumento di corporate fundrasing che prevede l’impegno da parte di un Brand di donare una percentuale dei propri ricavi a una specifica causa sociale.Questa può essere considerata come una manifestazione esplicita dell’impegno sociale dell’impresa, attraverso la quale il Brand può dimostrare la propria concretezza nel perseguimento di scopi di utilità sociale.
L’obiettivo del CRM è quello di produrre benefici su più fronti: l’azienda ne guadagna in termini di brand awareness e posizionamento differenziato sul mercato, mentre le raccolte fondi vengono implementate e le cause sostenute acquistano maggiore visibilità.
Cents, con un network di oltre 30 organizzazioni non profit, permette alle aziende e ai loro clienti di sostenere le Cause Benefiche che più si allineano con i loro valori, offrendosi come mezzo attraverso il quale esercitare Brand Activism e generare concretamente impatto sociale.
Ogni scelta che un’azienda compie è destinata a impattare sulla società in cui opera. Da ciò deriva una grande responsabilità che ogni business è chiamato a rispettare, in favore del benessere collettivo.